Reference: AV9836
L’identificazione spirituale di una popolazione attraverso l’amore e la venerazione per la Vergine Maria e il mistero della sua morte ed assunzione, sono la principale forza ispiratrice del meraviglioso “Mistero di Elche”. A somiglianza del millenario “Cant de la Sibil·la” – tanto radicato in Catalogna, a Valencia e specialmente a Maiorca – questa rappresentazione lirica sacra è uno dei pochi e straordinari esempi di un bellissimo patrimonio musicale che si mantiene vivo per secoli grazie alla volontà, alla tradizione e al fervore di un’intera città. Siamo in pieno in quell’“asse essenziale” che così bene descrive Jean-Marie Domenach nel suo Europa: la sfida culturale: “A dire il vero, l’importanza della cultura risiede, più ancora che nella ricchezza di un patrimonio, nella maniera di valorizzarlo; e questa maniera presuppone un progetto, che a sua volta presuppone una volontà… Così ci troviamo in un asse essenziale: questa volontà capace di fare rivivere una cultura deve venir fuori dalla cultura stessa, dalla propria tradizione e dai propri valori”.
Intèrprets | Montserrat Figueras, Arianna Savall |
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Informació | Data i lloc de gravació : a la Cole·lgiata del Castell de Cardona (Catalunya) desembre 2003, gener i febrer 2004 |
Llista de Temes | HOMENATGE AL MISTERI D’ELX 1. [Himne processional (s. XV) instr.] MARIA: Montserrat Figueras ÀNGEL: Arianna Savall La Capella Reial de Catalunya Revisión y versión musical: Jordi Savall |
Categoria | Catàleg complet |
L’identificazione spirituale di una popolazione attraverso l’amore e la venerazione per la Vergine Maria e il mistero della sua morte ed assunzione, sono la principale forza ispiratrice del meraviglioso “Mistero di Elche”. A somiglianza del millenario “Cant de la Sibil·la” – tanto radicato in Catalogna, a Valencia e specialmente a Maiorca – questa rappresentazione lirica sacra è uno dei pochi e straordinari esempi di un bellissimo patrimonio musicale che si mantiene vivo per secoli grazie alla volontà, alla tradizione e al fervore di un’intera città. Siamo in pieno in quell’“asse essenziale” che così bene descrive Jean-Marie Domenach nel suo Europa: la sfida culturale: “A dire il vero, l’importanza della cultura risiede, più ancora che nella ricchezza di un patrimonio, nella maniera di valorizzarlo; e questa maniera presuppone un progetto, che a sua volta presuppone una volontà… Così ci troviamo in un asse essenziale: questa volontà capace di fare rivivere una cultura deve venir fuori dalla cultura stessa, dalla propria tradizione e dai propri valori”. Qui c’è di più della ricchezza di un patrimonio; c’è una popolazione che dimostra la sua capacità di valorizzarlo, con un progetto collettivo e una volontà di mantenerlo vivo attraverso le generazioni. Così risulta possibile che una cultura originale si mantenga e si sviluppi nel nostro tempo in pienezza, a partire dalla propria tradizione e dai propri valori.
Per questo, il significativo riconoscimento dell’UNESCO, che nel 2001 ha dichiarato la rappresentazione lirica sacra del “Mistero di Elche” Patrimonio Orale e Intangibile dell’Umanità, rappresenta un meritato omaggio a tutta una popolazione, che ha saputo mantenere viva la memoria di una tradizione centenaria. Finalmente una rappresentazione musicale –conservata essenzialmente per tradizione orale e per sua natura effimera, giacché esiste soltanto per la durata della sua esecuzione– è considerata allo stesso livello dei grandi capolavori –come città, templi, palazzi, insiemi architettonici– creati dalla civiltà dell’uomo nel corso della storia.
Questo riconoscimento, attribuito da un organismo internazionale così emblematico, riempie di gioia tutti noi che ammiriamo il “Mistero di Elche”, anche poiché convalida il principio di un’equiparazione tra patrimonio artistico tangibile e intangibile, e rappresenta un pieno riconoscimento del valore artistico e spirituale dei patrimoni intangibili dell’Umanità, tra i quali la musica è uno dei più universali e straordinari. Perciò, la nostra registrazione vuole rendere omaggio alla popolazione di Elche e ai membri della Cappella e del Patronato del Mistero, che con tanto amore, tenacia, sensibilità e generosità riescono, anno dopo anno, a ricrearlo artisticamente e spiritualmente.
JORDI SAVALL
Vienna, 26 marzo 2004