Riferimento: AV9849
Tutto quello che cambia rimane, resiste al tempo tutto quello che muta. Le idee e le credenze si trasformano lungo i secoli per continuare a palpitare e sopravvivere nella coscienza delle genti. Le tradizioni, le lingue, i gesti, tutto trascolora, tutto si contamina, tutto si trasforma in qualcosa di nuovo conservando l’essenza dell’antico. Il contatto tra civiltà favorisce questi mutamenti, questi cambiamenti e sostituzioni. Le mitologie si trasfigurano per lasciare il passo a nuovi personaggi con gli attributi dei vecchi: le sibille classiche diventeranno profeti, gli dei benevolenti angeli, i demoni anime perdute, le sacre madri vergini. Ed è allora evidente che il nuovo già esisteva.
Intèrprets | Montserrat Figueras |
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Llista de Temes | I 1 – 11 SIBIL·LA VALENCIANA Alonso & Bartomeu Cárceres 12. Mille Régretz (Chanson) Josquin des Prés II 16. Saeta Antigua: No hay precedente Anónimo (Flamenco) Montserrat Figueras Concepció del programa i selecció musical: Jordi Savall |
Informació | Colegiata de Cardona (Catalunya) 1999-2006 |
Categoria | Catàleg complet |
“L’estro mi spinge a raccontare il mutare delle forme in corpi nuovi: o dei, poiché voi li mutaste.”
Ovidio, Le Metamorfosi, I, v. 1-2
Tutto quello che cambia rimane, resiste al tempo tutto quello che muta. Le idee e le credenze si trasformano lungo i secoli per continuare a palpitare e sopravvivere nella coscienza delle genti. Le tradizioni, le lingue, i gesti, tutto trascolora, tutto si contamina, tutto si trasforma in qualcosa di nuovo conservando l’essenza dell’antico. Il contatto tra civiltà favorisce questi mutamenti, questi cambiamenti e sostituzioni. Le mitologie si trasfigurano per lasciare il passo a nuovi personaggi con gli attributi dei vecchi: le sibille classiche diventeranno profeti, gli dei benevolenti angeli, i demoni anime perdute, le sacre madri vergini. Ed è allora evidente che il nuovo già esisteva.
Il programma che configurano queste Metamorfosi della Fede è l’espressione del meticciamento tra musiche e culture differenti unite dalla compresenza, dal contatto e dalla convivenza che si sviluppano dal Medioevo nell’antica Hesperia e che si intensificano a partire dal secolo XV con la scoperta e la conquista del Nuovo Mondo. Il meticciamento musicale si costituisce a partire da una dimensione essenziale di rispetto, di tolleranza, di accettazione, e soprattutto di assimilazione della diversità, sia essa di razza o di cultura. Pur se non dobbiamo dimenticare che in questi incontri di civiltà si produssero anche scontri di terribile violenza e grandi ingiustizie, la bellezza, la qualità e l’originalità delle testimonianze musicali pervenuteci ci confermano la grande capacità dei musicisti di queste epoche lontane di trasformare la musica in una meravigliosa mediatrice tra i popoli e le religioni più distanti e di trasmetterci un espressivo messaggio di convivenza e di umanità.
Le Negrillas, le Guarachas, i Villancicos e perfino il Canto della Sibilla che sono protagonisti di queste Metamorfosi della Fede dimostrano che la spiritualità essenziale dell’uomo si mantiene viva al di là dell’imposizione di simboli o di terminologie differenti. Quello che aiuta a vivere, quello che ci fa amare, quello che consola, rimane vivo e la musica ne conserva la forza, la memoria, e ci fa sognare e desiderare un (Nuovo) Mondo in armonia, più giusto e più umano.
JORDI SAVALL
Bellaterra, 2006